Bisogna ammetterlo,
la mosca è un vero asso
dell'aviazione
.

Non pensa a sé,
credo. Ma è eccitatissima,
l'ape, tra i petali.

Il corpo soffre
quando è l'anima, a farsi
insofferente.

Vorrei svignarmela
accussì, 'mpress' 'mpress',

sciuè sciuè.

Non coabitare,
per chiocciole in amore,
sembra un bel guaio.


Lo sporco piace,
se c'è più d'uno che
si dà alla macchia.

L'uovo in camicia
se la sogna da sempre,
una cravatta.

Giocare in casa
vuol dire andare in campo
con le pantofole.

La buona tavola
può apprezzarla soltanto
un falegname.

Poltroneria,
l'arte di chi ha la stoffa
del tappezziere.

Più che insegnante
di lettere, sarei
di cartoline.

Il muratore
firmava le sue opere
soltanto in calce.

Non è un eroe
chi smette di fumare
più volte al giorno.

La differenza
tra un TG e l'altro è
solo nel meteo.

La penitenza
del cieco è andare al cinema
per un film muto.

Quando la testa
puzza di piedi, non
si è alti abbastanza.

C'è sempre un fesso.
Non lo si vede solo
se lo si è.

Pignoleria
è augurare il buongiorno
a mezzanotte.

Un usuraio
lo trova dappertutto,
il suo interesse.

L'apicultore,
sollevato un vespaio,
se la dà a gambe.

Chi non progetta
una volta per tutte
non è architetto.

C'è anche chi spegne
il motore soffiando
sulle candele.

Brutte abitudini:
Il barbiere cammina
radendo i muri.

Quando sorride,
il figlio del becchino
fa le fossette.

Il benzinaio
del re lavora solo
in pompa magna.

Chi non è buono
a fare il contadino
semina il panico.

Ogni chirurgo
difende il suo operato,
anche se morto.

Spilorceria
è accendere un cerino
alla Madonna.

L'unico modo
per non morire giovani
è farsi vecchi.

Toccare il fondo
è triste. Ancor più triste,
se è un doppio fondo.

È il pavimento
che ferma la caduta
dei miei capelli.

Il lavavetri
sa che lo sporco è sempre
dall'altra parte.


Prendersi gioco
di un pallone gonfiato
fa sempre bene.



Famiglie povere.
Sempre più numerose
di quelle ricche.

Famiglie povere.
Sempre più religiose
di quelle ricche.


Il Vecchio, il Giovane,
la Vecchia, la Bambina,
Tu, l'Onniforme.
Ai miei nipoti
Sei anni. Sa
che piove grazie a Chi
munge le nuvole.

Due anni e mezzo
e già diffida di
chi non sorride.

Cosparso d'olio
e impanato di sabbia,
pronto da friggere.

Bouquet del culo.

Il profumo del mazzo
è inconfondibile.

Squali, balene,
meduse, granchi e polipi:
il mare in tasca.

Pura libidine,
il mio corpo, mediante
un altro corpo.



Colui che gode
del proprio o dell'altrui
gode di Lui.

La gratitudine
alleggerisce il peso
d'ogni peccato.

Saltella ansioso,
il merlo. Sembra chiedersi
perché io non esca.

Non dura molto,
il momento perfetto.
Ma finché dura ...

Morta la femmina,
nei libri sopravvive
il maschio italico.

Frattaglie pendule.
Senza, saremmo tutti
più aerodinamici.


Così si nasce
come si muore: soli.
E si è già in troppi.

Acidi e basi
come vizio e virtù,
come altalena.

Senza una foto
recente, non c'è verso
di innamorarsi.

Temendo il lupo,
l'agnello andò a dormire
dal macellajo.

Nessuno è schiavo
come chi non lo sa,
d'essere schiavo.

Lo puoi ammirare,
non possedere, un fiore
fatto di carne.

Vuoi calabrese,
vuoi calabrone, nuoce
solo la femmina.

Ancora qui,
a scervellarsi se
non era meglio ...

Ajàto llà.
Partenopea, la Guida,
parte persiana.

Becchi di passero.

Come fare il bucato
con due lenzuola.

La serpe prova
il suo non esser vipera
drizzando il capo.

Non c'è sospetto
dietro lo sguardo obliquo
della lucertola.

Tra un salto e un frullo,
passeri e raganelle
giocano a golf.


Callifilia,
il supplizio di Tantalo
d'ogni mortale.

Contro natura
puoi pure andarci, ma
non c'è ritorno.

Nel nostro corpo
si autoripara tutto,
forse anche l'anima.

Delle due, l'una:

chi è sicuro di sé
o è ubriaco o è pazzo.

Il vento annulla
la distanza tra noi
e il gelsomino.

Foschia, lattigine.
Non ci sono confini
tra mare e cielo.

Un fiore sfatto,
la data di scadenza
d'un bel culetto.

C'è una barriera,
per le rondini, dopo
il bagnasciuga.

And ev'ry mo'ni'
rottura de cojoni.
O è yoni o è Eutirox.

Risparmia i sordi,
la vocalamità,
sennò è letale.

Juice primae noctis.
Troppo dolce, per berlo
più d'una volta.

Femmine e gatti.
Chi si fa accarezzare,
chi no e chi graffia.

Ke la stia in casa,
la spüsa ke la piasa,
e ke la tasa.

Né la regina,
né la serva. Ed è entrambe,
la governante.

Sotto quel culo,
anche un vecchio sgabello
rifiorirebbe.

Se perché nacqui
s'ignora, da signora
voglio morirci.


Campanilismo,
più che di casa, è orgoglio
di campanile.

L'ape regina
(ape queen, in english) è
grossa sul serio.

Dorme beato
il cane, noncurante
di croci e lapidi.

L'estate sale.
Ieri era al petto ed oggi
è già alla gola.

Me l'ha bucato
un dente di leone,
questo pullover.

Brusca virata.
Forse è una scorciatoia
per l'aldilà.

Strada allagata.
Ma un traghetto di foglie
lo trovi sempre.

Sotto il castagno,
una sedia di plastica
si pensa in vimini.

Freddo. Una vespa
cerca un posto tranquillo
in cui morire.

Lao Tze e Chuang Tze,
per voi. Per noi moderni,
c'è Shim Pan Tze.

Scrivere versi
col mal di schiena è come
cogliere funghi.

Un carillon,
lo zufolo del vento
tra un sasso e l'altro.

Vernice fresca,
ranocchietta, la tua?
No, non ti tocco.

Era una prova,
tale Aniello Mancante.
Ma non si trova.

Ieri ero solo,
in questo bosco. Oggi,
ancor più solo.

Io, accanto al fuoco.
Ma, sotto l'acqua, tante
altre me stessa.

Calici in radica.
Spero solo che il ladro
beva in mio onore.

Senza epitaffio,
sulla tomba del gatto,
una girandola.

GARZONE CERCASI.
Me voilà, s'il s'agit
d'une belle garçonne.

Onde argentate,
barche di legno, cielo
di marmo rosso.

Lume a petrolio.
La luce è fioca, ma
piace alle mosche.

Gesto soave.
Sul viso di tua moglie,
una carezza.

Culo e camicia,
se per caso ci nasci,
sono tutt'uno.

Del bello, in te,
camion dell'immondizia,
non so vederlo.

Nel vecchio stagno,
all'ombra del sambuco.
Vipera o biscia?

Che lingua umida,
la tua, fiocco di neve!
M'hai infradiciato.

Eri già nonna
e sei di nuovo madre,
con questo cucciolo.

Perfetti, i sassi
sul fondo del torrente,
li vuole il mare.

Un raglio d'asino,
la tosse di un trattore
ed è già tardi.

Ieri, giacchetta
d'uno spaventapasseri
ed oggi nido.

Porpora ed oro,
i colori imperiali
d'un ricco autunno.

Tripudio d'api.
Sul rosmarino in fiore,
vita su vita.

Su un topo morto,
tripudio di formiche.
Vita su vita.




Avvita e svita.
La vita un po' t'invita
e un po' ti èvita.

Dietro ogni cosa
c'è un disegno divino.
Tutt'è scoprirlo.

Nel quotidiano
irrompe Sua Maestà
,
squarciando il velo.


Buone maniere?
Neppure il mendicante
ringrazia più.

Sarò tra i saldi,
tutt'al più ai «3 per 2»,
se ogni uomo ha un prezzo.

Dal riso al pianto
e poi dal pianto al riso,
un batter d'occhî.

Uno che ha fede
puoi pensarlo represso,
ma non depresso.

Lo stesso sogno
di un solo Sognatore,
tu ed io, noi, tutti.

Povero in canna,
consólati pensando
al ricco flaccido.

Tra un bambù e l'altro,
frusciare d'obi sciolti,
carezze e bacii.


Non può parlarseNe.
Eppure non c'è altro
di cui parlare.


Scroscio di pioggia.
Desiderio di nido,
come gli uccelli.

Una farfalla
plana su un pomodoro
e danza. E ride.

Procace, turgida,
non rispetta il suo lutto,
la melanzana.

Dentro una pozza
l'ago d'un filo d'erba
indica il nord.

Passo di trotto,
ovattato di bruma.
Torna il padrone.

S'è rovesciato
il secchio di vernice
rossa del sole.

Anche all'inferno,
ogni ventiquattr'ore
c'è un po' di tregua.

I fagiolini,
mille, in camicia verde.
Sarà il marsala.

Dov’eran passeri
e cinciallegre, ora
solo cornacchie.

Tanto dolore
solo un muro di lacrime
lo può arginare.

Ti sei fermato
al mio richiamo, ma
non so che dirti.

Cade una pigna
e il buco del tappeto
non si rimargina.

Quando era un verme
correva senza posa,
la mariposa.

L'erba è più verde
dove ci sono tombe
di belle donne.
Né per amore,
né per denaro. Solo
per gravidanza.

Di quando in quando
la siepe canta con
voce di passero.

Il desiderio
provoca acidità
e perciò cancro.

Femminicidio.
Proprio adesso che il genere
è intercambiabile?

La retta via.
C'è chi le preferisce
la via del retto.

Tutta in salita,
la strada del ritorno
Hollywood - Roma.

Proteste e scioperi,
se pensi alle scie chimiche,
servono a poco.

Le belle donne
hanno un'aria di scherno.
Troppo ammirate.

Più piace ai media,
più deve diffidarsene.
Useful instruction.

Petalo o foglia?
Sono incerti, i neonati
del callistemone.

L'arcobaleno,
bucato da una rondine,
va scolorandosi.

Sciabordìo lieve,
il mio guscio di noce
tra le Tue mani.

Trombidi trombano
e formiche formicolano.
È un maggio euforico.

Lo stesso scopo,
rose e donne: le nozze,
per poi sfiorire.

Altro miracolo.
Come al solito, dove
non te lo aspetti.

Giovani, i neri
di pelle e di capelli.
E vecchi i bianchi.

Poco melodico,
per gabbiani e cornacchie,
il canto umano.

Aglio, olio e 'nduja.
Pranzo domenicale
- grazie a Dio - p
lacido.

Senza Maria,
la femminilità
farebbe ridere.

Quando morire
t'importa quanto vivere
è l'Unità.

Un uomo senza
desiderio veruno
vorrei morirlo.

Lavanda e glicine,
profumo verde e viola
di rosmarino.

La colpa è tua
ed il merito è Suo. 
Principio aureo.

Foglie bordò.

Giovani, se di rosa;
 vecchie, se d'acero.

L'onta di un blog
e il vanto di una spiaggia,
nessuna visita.


Nuovi, ma identici

a quelli dell'altr'anno,

i tulipani.

Il Direttore
dirige dall'interno

di ogni creatura.

Ciabatte verdi.
Sotto un pigiama nero
spunta la vita.


Onde ocra e senape,
la sabbia. Bianche e azzurre,

dopo la sabbia.

Un orizzonte

illimitato, quello
del moscerino.

Si fan da sole,

le cose, se uno ha fede. 
Come le tende.

Porpora, rosa
e bianco, la bandiera
dei fenicotteri.


Stella di mare,
con quelle gambe vali
due donne e mezza.



Unghie di gatta,
spine di rosa, artigli
di belle donne.

Spine di cactus,

buone per attaccarci
le ricevute.

La fortunella,
più che di spine, è irta
di pungiglioni.

Spine di rovo.
Le pecore ci appendono
fiocchi di lana.
 

Gli abiti smessi
la vipera li lascia
al porcospino.

Filosofia:
Fichte 'sta Spinoza
in culo e Kant.


 Petali o spine?
La rosa ti fa scegliere,
la dionea no.


Brutta sorpresa.
C'era un mouse tra le foglie
del pungitopo.

Topo e formaggio:

silenzio, buio, vuoto
e solitudine.


Perché non vuole
o perché non sa nuocere,
l'innocuo è tale?

Lo sa innocente,
ma non innocuo, l'erba,
un agnellino.

C'è l'«incolpabile»
e c'è l'«inincolpabile».
Manca il «colpabile».

Devoto-Holy:
sinonimo ed antonimo
di «presa in giro».

 

Ogni Tua faccia
sembra uguale e contraria
a ogni Tua faccia.

 
Bei rutti. Libano
i commensali e liberano

aria compressa.

Urano freme
d'amore, quando piove
su mamma Gea.

Il pescatore
ieri, oggi l'internauta.

La stessa rete.

Memoria d'acqua.

Corre, scorre, trascorre,
ma non ricorre.

Non io, ma un Sé
impersonale. Il diavolo
è un io ipertrofico.


Silenzio. Pioggia.
Pulviscolo dorato.
Pace con tutti.

Scala invisibile,
il secreto (the secret)
del ragno-spider.

Farfalle verdi.
Eppure avrei scommesso

che era trifoglio.
 
In riva al mare,
d'autunno s'accartocciano
foglie e ombrelloni.

Sempre sereno,
talvolta allegro. Irato
mai, chi sta solo.

Una fumata
di sigaro allontana
zanzare e stronzi.

Inverecondo,
ma non invenerabile,
il basso ventre.

Dott. ing. o prof.ssa
su una lapide, sanno
di parvenu.

Premier d'Europa.
Soltanto il ceko e l'Orban
vedono bene.

Chi li assapora,
i buchi del gruviera,
pregusta il Nulla.

Cose non dette,
maggiori in peso e in numero
di quelle dette.

La stessa cosa,
o la borsa o la vita,
per un canguro.

Sono scienziati.
Chi predice alluvioni,
chi siccità.

Bestiola, chètati.
Dopo pranzo, una lite
mi imbestialisce.

Ad ogni perdita
corrisponde un guadagno
inaspettato.

Il fumo è grigio,
ma ha duecentocinquanta
sei sfumature.

Il mantra, il dhikr,
la preghiera, il rosario,
la melodia.

Fa caldo. Sudano
perfino le zanzare
con il ventaglio.


Torpignattara.
Sua moglie l'ha lasciato
senza Parioli.

A Monte Sacro
l'età media è più alta
che a Prima Porta.

Turlupinati
a Torlupara. A Tivoli
- reverse - I lov' it.




Tra il fiore colto
e quello incolto, quale
dei due sta meglio?

In bianco e nero,
la calla non distingue
tra foglie e fiori.

Scansafatiche.
Per le farfalle, il tempo
non è denaro.

Acerba, no.
Marcia, neppure. È dolce
solo matura.

Cambiando l'ottica
è vero anche il contrario,
è tutto vero.


Somatolatra
è chi d'una latrina
vuol fare un tempio.


Sempre nascosto,
il geco. Forse sa
d'esser bruttino.

Un'illusione,
una carota al giorno
e si va avanti.

Ogni mattina,
un bacio sulle labbra
di labbra nuove.

Capisco Apollo.
Il tronco dell'alloro
è proprio sexy.

La stessa donna,
c'è chi la adora e chi
le sfonda il culo.


Zen, zero e zenzero
cosa hanno da spartire
con le zanzare?

Il miglior modo
per inghiottire un rospo
è farci un haiku.

 
Pioggia d'estate.
L'albero di Natale,
tò, s'è riacceso.


Il ginepraio.
Se ci stanno so' impure
e, sennò, pure.

O l'uno o l'altro.
O un bicchiere di vino
o il gelsomino.

Nascondi il capo
e ti pensi invisibile,
scemo d'un gatto.


Fare e disfare
è il Suo gioco. Il mio è
starlo a guardare.
La rettitudine.
Senza di lei, la Trottola
non gira più.

La retta Via
è diritta, sinuosa
o tutt'e due?

Punti di vista:
la vita è buona, semplice,
crudele, inutile.

Cause di morte?
Quante ne vuoi. Ma è nascere
quella sicura.


I veri opposti
non sono morte e vita,
ma morte e nascita.


Natura è
perifrastica attiva
del verbo «nascere».

Uomini, funghi.
Nasciamo noi o Lei,
quando si nasce?

Ho sempre vinto
senza volerlo, e perso,
volendo vincere.

Morire, nascere?
C'è il Pilota automatico
anche per questo.

A dire il vero,
più che "ho vissuto", "sono
stato vissuto".

Ma quanti siamo,
qui dentro, a comandare?
Io?
Io? Io? Io?

Questo trabiccolo
che risponde al tuo nome
si autogoverna.

Se la trovassi,
la data di scadenza,
potrei cambiarla.

Chi la sa breve,
la vita sua, non vuole
l'altrui abbreviare.

Il tempo scorre,
a dispetto dei tappi
e del cerume.

Un haikufene
è un fischio, un ronzìo, un sibilo

incomprovabile.



Deperimento,
acciacchi, decadenza,
morte (e rinascita).

Se c'è rinascita,
dev'esserci rimorte.
E senza tregua.

Stesso miracolo,

una resurrezione
ed una nascita.

 A.C. it means
insieme sia "after Christ"

che "avanti Cristo".

Ha un antifurto?
No. 'sta carretta è
un antifurto.

A piedi nudi,
su un mare di trifoglio,
la leggerezza.

L'acqua passata
merita meno sguardi
della passante.

Non puoi lasciarmi
e non posso lasciarTi.
Siamo incollati.

Eros ed Agape.
Quello per cinquant'anni,
questa per sempre.

Contro Natura,
noi. Lei, contro di noi.
Scommesse accettansi.

Signore, liberaci
da peste, fame, guerra
ed arte medica.

Giorni, mesi, anni?
Follìa. L'agenda, al massimo,
copre qualche ora.

Pepita d'oro
tra palline di merda,
lo scarabeo.

È amore vero,
ma solo finché lei
non te la dà.

S'io fossi fossile,
sarei carbone e foco
diventerei.

Il Brahmacharya
può, di necessità,
fare virtù.

In mezzo al traffico,
il fiore non si chiede
perché e percome.

Quando le cose
van troppo bene, so
di star sbagliando.

Sentirsi libero
vuol dir sentirsi libero
da ogni bisogno.

Chi è vecchia e povera
né per i soldi è amata,
né per il culo.

Si cambia d'animo
fin troppo spesso. D'anima,
purtroppo, mai.

Giovane e scema,
ieri; oggi, scema e vecchia.
Amo cambiare.

Tra il passerotto
e il pettirosso aleggia
un anagramma.

In qualche caso
forse è il problema stesso,
la soluzione.

Il netturbino,
scopando donne in polvere,
s'intenerisce.

Pessimo scherzo,
farTi maschio alla femmina
e, al maschio, femmina.

 
Sempre Tu, ovvio.
Ma all'inizio è più facile
intravederTici.