Gli haiku più belli?
Usciti dal vapore
della mia vasca.

Marcia trionfale,
tra un papavero a destra
e uno a sinistra.

Il gesto splendido
di una splendida rosa:
no copyright.

Ho già lavato;
ma il salice continua
a spolverare.

Sgronda. Possibile
che la foglia tintinni
in si bemolle?

Un’ala rotta.
Incapace di intendere
e di volare.

Bufera estiva.
Invece delle mosche
volano i foglî.

Lance di ferro
di bambù s’inargentano
sotto la luna.

Il vento fionda
petali di ciliegio
contro un muretto.

Fiori di deutzia.
Il giovane cucùlo
prende la mira.

Autunno triste
ma, a due passi da qui,
there are gay people.

Anche le zucche
diventeranno Budda.
Dico sul serio.

Nuvole in fuga,
lacerate da un vento
che morde e strappa.

La rosa, rossa.
E il ragno, giallo e verde,
all’arrembaggio.


Una lumaca
tira fuori le antenne,
capta la pioggia.

Budda e azalea,
nel cavo d’una rupe,
fioriti entrambi.

Sparata contro
il solstizio d’estate,
la malvarosa.

Più che annerirsi
s’imporpora di nero,
l’uva matura.