Chi parla d'erba
in realtà se ne frega
dei fili d'erba.

Dev'esser bello
poter pulire i cessi
del Paradiso.

La scarpa in bocca,
il cane. Il piede scalzo,
io. E Tu ridi.

Dune e poi dune.
T'aspetti, ad ogni passo,
miraggi d'acqua.

Spiccare il volo.
Da quant'è che lo chiedo,
il Tuo permesso?

Ruggine, muschio,
crepe senza suzettes
e male alle ossa.

Aghi di pino.
Bello pisciarci sopra,
perché non schizzano.

La merda prospera
in ogni recipiente
antropomorfo.

Si vive meglio
all'oscuro di tutto
e al chiar di luna.

Il sole è solo,
eppure non la soffre,
la solitudine.

Come fa il gatto
a non credere in Dio,
se crede in me?

Più che di vergine,
si tratta di voragine
e di vertigine.

Grazie, Signore,
anche del cazzinculo
della vecchiaia.

Non c'è alcunché
più soprannaturale
del naturale.

Nessun tuo simile
ti può tirare su
quando stai giù.

Che la Natura
possa essere corretta,
questo è ateismo.

Babbo Natale:
una enne, sei renne
e mille strenne.

Il sole affonda
e, all'orizzonte, saltano
i pesci lessi.

I più burloni
sono i gatti dal baffo
ottocentesco.

Il primo, i santi
ed il secondo, i morti
al nono mese.

Due mani. L'una
alla mia nipotina,
l'altra al bastone.

Si è assai più allegri,
quando non c'è motivo
d'essere allegri.

Le fa il solletico,
il gatto, ma la rosa
resta impassibile.

La goccia d'acqua,
dài e dài, perfora tutto,
eccetto l'acqua.

Merce avanzata,
tecnologia avanzata,
età avanzata.

Giardini pubblici.
Un distinto signore
caca en plein air.

Il buon cristiano,
sperando che Tu apra,
si batte il petto.

Foglie dorate.
L'asfalto grigio topo
si fa scoiattolo.

Notaio o medico,
è sempre meglio femmina,
'ché non ti fotte.

Indistinguibili
all'occhio, angelo e diavolo,
ma non al naso.

More e mirtilli.
Della città, mi mancano
solo i lampioni.

Fa chiasso, il cuore,
se tacciono orologio
e frigorifero.

Grilli di giorno
e cicale di notte,
il mondo nuovo.

Se penso a me,
pessimista. Se a Te,
ottimistissimo.

Un altro petalo
spicca il volo. E la rosa
non lo rincorre.

Chi sta a guardare
il capello [rimasto]
trattiene il pianto.


Piedi per terra,
ma testa fra le nuvole,
l'uomo dabbene.

Non costa troppo,
l'onestà, se è il suo prezzo,
la dabbenaggine.

Un posto al sole?
No, grazie. Meglio all'ombra
ed a sedere.