Ca quale àicu?
Io faccio due quinarj
e un settenario.

La formichina,
meglio d'un cingolato,
scavalca tutto.

Sembriamo fiori.
Ci evitiamo a vicenda
e siamo belli.

Continuo a perdere,
contro il cedro del Libano,
se pigne è briscola.

Evita i radar
il volo raso terra
della cornacchia.

S'incanta, il vecchio
disco delle cicale.
Ed io con lui.

Povero topo,
il cacio di rigore,
va', te lo meriti.

Inoffendibile
e perciò inaffondabile,
la Navicella.

Conchiglie vuote,
smemorate in un lago
di calma piatta.

Al pur lodevole
coro delle cicale
manca un solista.

 Musica allegra.
Se fai loro il solletico,
le corde ridono.

Pialla gentile,
le Tue mani, su un mondo
ben levigato.

Non so, tra il bere
ed il male di vivere,
che cos’è peggio.

Chi va from Venere
to Bacco perde il vizio
del pelo altrui.