Tra Cielo e Terra
uno scudo, un ombrello,
una membrana.

Eccone un’altra:
bella, ben fatta, insipida,
gommosa, inutile.

Acqua e sapone,
sorriso casto, timido,
la margherita.

Non c’è nessuno.
E anche oggi canta gratis,
la cinciallegra.

Primo venuto
ed ultimo arrivato
chiudono il cerchio.

Nella lettiera,
la pisciatina minima
del gatto-topo.

Orecchie tese
ad ascoltarTi, solo
coniglii ed asini.

Piccole donne,
bomboniere ambulanti
di vita nuova.

L’ape operaia
non si fida dell’ape
sindacalista.

Per il gattino
appena nato, il mondo
è appena nato.

Se la va bene
è grazie a Dio. Se male,
è grazie a Dio.

Peccato inutile,
cercare di resistere
al Tuo volere.

Uocchie ‘e mogliera.
Dopp’ tant’anne, specchio
d’uocchie ‘e marito.

Ogni mattina
un bicchiere di vischio,
la vecchia quercia.

Sporchi di fango,
gli stivali canticchiano
Ne moquette pas.

Bimbi in divisa.
Il grembiulino, no;
ma i blue-jeans, sì.

Non s’ha da fare.
Non vedo il come, sobrio;
il perché, ubriaco.

"Lì non stai bene"
dico al ragno. E lui, docile,
si fa spostare.

È One note samba
le rondini sui fili
della corrente.

Per chi si schiude,
la rosa? E il calabrone
per chi la succhia?

Non è mai morto,
a memoria di rosa,
un giardiniere.

Per me, barbone.
Per i miei, no. Ne è uscito
un compromesso.

Voglia di vivere?
Voglia di rimanere
in questo carcere?